Intervista – José

Intervista a José, fotografo di bordo

Mi ha subito incuriosito la sua presenza silenziosa, mai al centro dell’attenzione, parla solo con gli uomini se l’argomento sono le donne. Sono molto fiera della mia pseudo intervista.

Voglio scrivere di José.

Fotografo di bordo su navi da crociera, 34 anni dell’Honduras, grassottello e bassino, aria molto misteriosa, sguardo intenso, carnagione scura.

Sono cinque anni che fa questo lavoro, a bordo viene spesso chiamato lo “scattino” di passeggeri, contratti di 8 – 10 mesi, una volta anche di 12 mesi. Ha una figlia, Sofia cinque anni e una moglie, ma è senza fede, dorme spesso come tutti gli onduregni e mangia da solo.

È di poche parole, non dà confidenza a nessuno, è molto riservato, pregi rari delle persone che lavorano a bordo.

Tipo tranquillo, ha 5 bandierine sulla giacca per ogni lingua ma secondo me conosce le parole basiche di ognuna, non riuscivamo a capirci in inglese e quindi gli parlavo in spagnolo.

nuvole su mare nave

Oggi siamo a Savona, il sole è alto e la giornata sembra tranquilla, una nuova crociera sta per iniziare, ma lo vedo turbato, stranamente lo trovo a prua della nave nello spazio riservato al personale, l’area crew, il posto migliore per vedere la partenza da un porto.

Non si vede mai in giro, quando non lavora o dorme o mangia o è circondato dai suoi “paesani” così si chiamano tra loro.

Normalmente a Savona approfittiamo tutti per telefonare, la linea è italiana e si spende di meno. Lo trovo con il cellulare in mano con la faccia preoccupata, non mi avvicino piano per non farlo scappare mentre anche io faccio la mia telefonata. Subito dopo entro al crew bar e lo trovo li.

prua nave Funchal mare

Fuori il tramonto, la luce è magnifica, poche volte abbiamo la possibilità di non lavorare a quest’ora, perdendoci questa luce così meravigliosa che illumina cielo e mare, mi sorprende la luce arancione che proviene da fuori e si getta sul suo viso come a illuminarlo, nei suoi occhi, lucidi, tristi, pensierosi e preoccupati.

Ho paura di avvicinarmi, per non rovinare quel quadro appena dipinto, impressiono l’immagine nella mia mente come una pellicola e faccio un passo in avanti in segno di avvertimento.

tramonto su mare nave

Mi sorride, via libera!

Questione delicata sembra, mi chiede come va, come richiesta di aiuto gli rivolgo la sua stessa domanda e lì, gli occhi ancora più intensi e lucidi.

È stufo di questa vita, le foto, i passeggeri, la nave, i viaggi, le regole, gli orari. Ho già scritto su come si vive a bordo di una nave da crociera.

Non l’ha scelto lui.

scia nave mare

Mi racconta la sua storia.

Elettricista diplomato (molto raro nel suo paese avere finito gli studi), dice che guadagnava molto di più facendo il suo mestiere nel suo paese ma un giorno gli hanno chiesto se voleva imbarcare in nave come fotografo e viaggiare. La proposta gli sembrava molto interessante anche perché la situazione economica e sociale in Honduras lo stava preoccupando.

Ha detto di sì, aveva già una figlia e una casa.

immensità mare nave

Si è aperto come un libro, ha detto di non sapere veramente di che cosa si trattava, l’unica cosa che lo spingeva era viaggiare e incontrare belle donne e cosi è stato. Mi ha detto che una volta una signora, una cartomante, gli aveva previsto una vita cosi, ma non le aveva fatto molto caso, ma che poi ripensandoci lo ha spaventato perché effettivamente andò perfettamente come le aveva previsto.

In breve ora ha una figlia, una moglie, una casa, ma non sa più se ha una famiglia, è stato fuori per così tanto tempo che ora non ne è più sicuro.

Mantenere vivo un rapporto a distanza dalla nave è molto difficile, si è disconnessi da tutto, internet è molto caro per il personale di bordo e si può telefonare solo quando c’è una linea telefonica con tariffe decenti, quindi si aspetta sempre di stare in un porto italiano, cioè una volta a settimana se non sei di turno o stai riposando o mangiando o dormendo, devi fare delle scelte, le ore a disposizione nei porti non sono tante, la crociera è piena di attività sia in mare aperto che in porto.

Torna a casa solo per 2 mesi ogni fine contratto e si immagina già la moglie come deve aver sopravvissuto alla mancanza.

porto Lisbona nave

Vedo il dolore nei suoi occhi ma anche tanta rassegnazione, mi dice che non può fare niente ma comunque mi dice che l’ha scelto lui in fondo.

Ha preso una decisione che all’epoca non era poi così disperata, voleva migliorare economicamente e la prospettiva di dare un futuro migliore a sua figlia l’ha convinto a partire.

Il suo racconto è un misto tra il ricordo malinconico e la forza di andare avanti, tra lo sguardo basso per nascondere la tristezza e il sorrisino da maschio forte che ce la fa ad andare avanti, ma glielo leggo negli occhi.

La consapevolezza del tempo che perde con la sua famiglia ora lo sta logorando, vedo nella sua mente il pensiero della figlia che cresce a vista d’occhio, della moglie con un amante che la consola.

Ma la cosa che mi ha colpito di più è stato vedere che a lui questo gli dà conforto, sa benissimo che la moglie avrà una sua vita, nuove persone accanto a lei e che questo è giusto così, per il bene di tutti.

nuvole e luce tramonto mare

Prendere decisioni è giusto solo nel momento giusto.

Avrei altre mille storie di questi personaggi da raccontare, personaggi che hanno incrociato il mio cammino e che mi sono rimasti nel cuore, ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa, sono ricordi di persone reali che cerco di buttare giù su un foglio bianco, ma sono persone vere.

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