Conosci persone che pensi di non rivedere mai più,
vai in posti che pensi di andare una sola volta nella vita e invece ci ritorni,
fai feste di addio pensando siano uniche e invece …
quando meno te lo aspetti rincontri quella persona, te la ritrovi lì, in un altro posto, in un altro contesto che non avresti mai e poi mai pensato di rivedere ancora. La vita è talmente sorprendente che non si può dare niente per scontato o programmato.
Una delle tantissime cose che ho imparato dai miei viaggi e dalla mia vita da nomade è che non esistono gli addii.
Non saprei neanche contare le volte che ho dovuto dire addio agli
amici, colleghi, coinquilini, vicini, negozianti, capi, cani, gatti, blatte
e le tantissime persone che ho avuto la fortuna di incrociare nel mio cammino. Perché in fondo vivere in altri paesi, lavorare in altre città e tirare le somme delle esperienze vissute si basa tanto sulle persone che si incontra.
Non importa quanto sia bello il posto o quanto sia schifoso il lavoro, quello che poi rimane alla fine è il ricordo che lasci di te agli altri e quello che ti prendi dalle persone che conosci e che ti porterai sempre con te.
Non potrò mai dimenticare l’aiuto ricevuto, anche inaspettato, in certe situazioni di bisogno.
La super fantastica nonna Sarah Jane, nata e cresciuta a Charleston (South Carolina) mi ha accolto a casa sua all’inizio di questa surreale esperienza di lavoro negli States, senza avermi ne visto e conosciuto prima, mi ha dato una stanza intera nella sua super mega casa per ben 10 giorni prima che trovassi la mia amata palafitta nelle zone centrali della ridente cittadina.
Nonostante non capissi un’acca del suo accento americano mi ha accolta fin dal primo giorno, non dimenticherò mai la sera del mio arrivo, accomodata sul divano tra cani, pannolini di nipoti che andavano nudi correndo per casa, tv a tutto volume ed un favoloso, flaccidissimo, salatissimo, sformato di “maccaroni and cheese” alle 7 di sera.
Il suo sorriso, la gioia che aveva negli occhi di chi è sicura di avermi fatto la donna più felice della terra… è stata fantastica, la adoro e non smetterò mai di ringraziarla, è stata la mia “mummy” americana (ovviamente il cane è stato più soddisfatto di me della cena quella sera…).
Queste e tante altre sono state le persone eccezionali che non dimenticherò mai, ho citato Charleston perché è stata l’esperienza che professionalmente mi ha dato di meno e nonostante questo non dimenticherò mai le amicizie che ho avuto.
Posso dire di essere stata e di essere molto fortunata, ho conosciuto persone meravigliose ed è sempre difficile lasciarle.
Mi abituerò mai agli addii?
Non importano le distanze, le barriere linguistiche, razziali, l’importante è dove ci sono persone che ti fanno sentire a casa.